martedì 18 giugno 2013

Fanwrite cercasi! x3

Beh, streghette e maghetti miei.
Vi ricordate che vi avevo parlato del libro che sto scrivendo?
Oooorbene.
Aaavevo anche detto che se qualcuno (o qualcuna, chi lo sa ;'3) di voi fantasmi voleva, poteva inviarmi dei fanwrites in base alle schede dei personaggi che avevo fornito :3

QUI IL POST

Aaallor.
Ricarico le immagini (cliccateci su per ingrandirle, ora le metto piccole per motivi di spazio :3)
























Duunque.
See qualcuno di voi lettori volesse cimentarsi in un fanwrite e volesse vederlo pubblicato, può tranquillamente inviare il suo lavoro alla mia mail    destiny.blogger@outlook.com
rispettando i seguenti punti: (mi serve più che altro per ordine e per catalogare il tutto)

-acronimo: ossia un nome di fantasia, non il vostro onde evitare qualsiasi problema, con il quale verrà firmato il fanwrite che avete scritto, al posto di usare il vostro vero nome
-allegato: file di word od openoffice writer contenente il vostro fanwrite; si raccomanda italiano, segni di punteggiatura ed ortigrafia corretti (oddio, se c'è qualche errore di battitura lo correggo, sia chiaro, ma che mi si presenti in lavoro con le è non accentate o i verbi "ha" ed "ho" senza l'acca mi fa un po' girare i boccini)
-inserimento di personaggi vostri: ossia, se nel fanwrite vengono inseriti nuovi personaggi (ossia non presenti nelle schede) creati da voi
-narrazione (ossia la focalizzazione): se il racconto è narrato in prima persona o da narratore esterno
-fonti di ispirazione: ovvero se per scrivere il fanwrite vi siete ispirati ad un fatto accaduto a voi o a conoscenti
-saluti: un vostro breve saluto ai nostri lettori e lettrici

Se possibile gradirei se evitaste di usare smile, a meno che nel fanwrite non sia presente una breve parte narrata via SMS o chat, ma NON tutto il fanwrite. (se notate, quando scrivo Angel, durante la narrazione non inserisco faccine o simili come invece faccio quando scrivo normalmente :3)

Spero di essere stata chiara, e attendo impaziente i vostri lavori ^^
Se poi vorreste pubblicare altri racconti scritti da voi, nessun problema, inviateli pure alla mia mail, li pubblicherò usando lo stesso acronimo utilizzato nel fanwrite ;D (come con la nostra Hinode ;3)

A presto ^^

Vostra,
Destiny.

*Un tocco di ghiaccio, un brivido di magia*

Hinode - Tra ali e artigli - Ottavo capitolo

Ed ecco qui il secondo dei due nuovi capitoli ;D
Voilà x3



Finiti i compiti comincio a prepararmi. 
E proprio nel momento in cui mi piazzo davanti all'armadio dentro di me insorge la fatidica domanda:
"Cosa mi metto!?" 
Dopo essere rimasta venti minuti davanti all'armadio aperto senza avere la più pallida idea di cosa mi sarei messa, opto per un vestito verde, di seta, sopravvissuto ai lavaggi di mia madre, tagliato sopra al ginocchio, con il retro più lungo e una piccola cintura argentata sotto il seno. Sul retro tende a sfumare e a diventare argentato. è uno dei miei vestiti preferiti.
Come scarpe prendo le mie amatissime converse basse color verdino scolorito. Sono vecchie e ne hanno passate tante. Ma rimangono le mie preferite. 
Metto un paio di orecchini pendenti e una collanina con una piccola gemma verde. Una linea sottile di matita nera e un po' di mascara, un po' di lucidalabbra. Fatto. 
Mi guardo allo specchio e incrocio con lo sguardo il mio "tatuaggio". Non dico che sia brutto. Anzi. I colori vivacissimi lo rendono quasi vivo, come se fosse in movimento. 
Ma lo odio. Semplicemente perché è la testimonianza visibile che sono cambiata. Che non sono una ragazza normale. Ma un essere delle favole. Un personaggio della fantasia. Un mostro della mitologia.
Mi giro un istante verso l'orologio: otto meno un quarto.
Capisco che mi conviene partire. 
Prendo velocemente un coprispalle dall'attaccapanni per nascondere l'acchiappasogni a mia mamma. Prendo le chiavi, apro la porta e mi avvio verso via Flamina.
Fabio è già sulla porta che mi aspetta. Alzo una mano per salutarlo, lui contraccambia il saluto.
-Ciao Clarissa! Mi fa piacere che tu sia venuta.
E' vestito con una camicia bianca, leggermente aperta, dei jeans chiari e delle converse alte bianche. Non posso negare che sia bellissimo. E nemmeno che io sia stupita dalla mia stessa reazione.
-C-Ciao Fabio. 
-Come stai? 
-Io benone, tu?
-Pure io, stai da favola con quel vestito.
O mio dio. Sta tornando quella stranissima senzazione di felicità di questo pomeriggio. Ed è stranamente . . . Meravigliosa. 
-Gra-Grazie, anche tu stai molto bene. 
-Figurati e non dire cazzate.
-Non dico cazzate . . .
-Va bene . . . Che dici, andiamo? 
-Ok . . .
-Seguimi su, che prendo il motorino. 
-E . . . Io dove mi metto?
-Tu salti dietro di me.
-Va bene . . .
Sono imbarazzata, molto imbarazzata. Ma non posso nascondere di essere anche stranamente contenta di salire in motorino dietro di lui. Con lui. 
Prende il motorino. Anzi, una moto. D'altraparte lui ha 17 anni. Non mi stupisce troppo.
-Wow . . . Che bella . . .
-Il motorino?
-No, la moto.
-Aah . . . Grazie, ma l'anno prossimo mi devo far regalare la Ninja.
-Ah, wow . . . - Non ho la più pallida idea di cosa sia.
-Non ti imbarazzare a dire che non sai che moto è, te la farò vedere.
Bene, ora sono letteralmente fuxia. è come se mi avesse letto nel pensiero . . . 
-O-ok . . .
-Bene, ora salta su.
Mi avvicino alla moto e salgo, attenta che Fabio non provi a cercare di vedere sotto al vestito. Ora che sono sulla moto provo ad attaccarmi a degli appigli su di essa, ma lui da gas, tutto d'un colpo e io non posso fare altro che aggrapparmi a lui, cercando di soffocare un urlo di sorpresa. 
Fabio accosta, si toglie il casco e si gira verso di me.
-Ehy . . . Tutto a posto?
-S-sì, più o meno . . .
Non mi rendo conto di essere ancora attaccata a lui tipo koala, e quando me ne accorgo mi stacco repentinamente. 
-Guarda che puoi aggrapparti a me, non mi offendo- Dice lui, con un sorriso appena percettibile. 
-O-ok . . . 
I nostri occhi si incontrano di nuovo. Ma questa volta è diverso. Questa volta il suo sguardo è più intenso. Ne rimango quasi stregata, catturata, ipnotizzata. Potrebbe esserci di tutto in quello sguardo. Gioia, felicità, tenerezza, un velo di tristezza e un pizzico di passione. Dura di più. Ed è . . . indescrivibile.
-Beh . . . Ora ripartiamo, va bene?- Esclama Fabio, con un filo di voce, cercando di non spezzare la magia di qualche istante prima. 
-Va bene . . .
Si rimette il casco e pure io. 
Arriviamo alla discoteca con la strana magia che solo un'emozione potente come l'amore può scatenare. Mi piace. Ma non so se è VERO amore.
Vostra,
Hinode.
*Un frullio d'ali, una bianca piuma*

Hinode - Tra ali e artigli - Settimo capitolo

La nostra Hinode è carichissima!
Oggi mi ha fatto avere ben DUE nuovi capitoli :D
Ecco il primo dei due ;3




Mi allontano pensando all'istante più bello di tutta la giornata . . . Quegli occhi . . . Naah, non possono essermi piaciuti così tanto . . .
Invece . . .
Beh . . . Tanto vale andare a chiedere ai miei il permesso di uscire . . . Vedrò stasera la mia reazione.
Mi avvio verso la metro e incontro Nikolaevna che mi aspetta.
-Ma dove diamine eri finita!?
-Fabio mi ha chiesto se andavo a mangiare un gelato, e io ho accettato.
-Oooooh, Fabio, eh?
-Sì, Fabio.
-Non fare la finta tonta. Che è successo!?
-Niente di che.
-Mmmh . . . Siamo sicure?
-Sì sì, sicurissime.
-Piuttosto, hai impegni stasera?
-Può essere, perché?
-Perché c'è l'entrata gratis per le ragazze a La Nuit. Vieni?
-Sì . . . Ma . . .
-Ma?
-Ma me l'ha chiesto anche Fabio.
-Ooh, avevo ragione! Sei stracotta di lui!
-Ma cosa cavolo dici!? Mi ha solo chiesto se stasera esco, niente di più...
-Sì, ma . . . Tu ci andrai?
-Penso di sì, a questo punto.
-Ecco . . .
-Ascolta, non dico che non sia un ragazzo carino ma da lì a dire che ne sono innamorata . . .
-Ok, ok ok . . .
-C'è il nostro treno, andiamo.
-Viaaaa!
Raggiungo casa e chiedo il permesso a mia mamma. Una bella donna, a parere mio, dai capelli originariamente castani, ora bionfi per i colpi di sole e riccissimi, il contrario dei miei. Occhi marroni, grandi e leggermente calanti. Un naso che fa notare la sua presenza con la punta leggermente all'ingiù. Bocca leggermente carnosa, carnagione ambrata, la pelle piena di nei e lentiggini. Lei, a differenza mia è molto alta. Un metro e settantadue circa. è la tipica "donna mediterranea". Le reazioni che scatena in me sono una senzazione di forza e protezione, di amore e fiducia. Essì, è proprio la mia mamma . . . 
-Mamma, sono tornata!
-Ciao Clarissa, come stai?
-Bene, bene, tu?
-Sì sì, tutto a posto.
-Mamma, ti devo chiedere una cosa.- In quel momento si gira repentinamente verso di me tentando di camuffare il suo sguardo allarmato. Ci riesce molto bene, ma non c'è speranza che non lo noti.
-Mamma, non è nulla di grave.
-Sentiamo.
-Posso andare a La Nuit stasera? C'è anche Niko.
-Certo tesoro!
-Grazie mamma!- Mi avvicino per darle un bacio sulla fronte. Ehi, d'altraparte è sempre mia madre, no?
-Prego Clary.
-Vado a fare scienze, se mi cerchi sono in camera mia.
-Ok.
Mi avvio verso la mia camera con il telefono stretto in mano e mando un messaggio a Fabio:
"Ehy, sono Clarissa, per stasera ok, a che ora?"
"Mi fa molto piacere che tu venga, facciamo per le otto?"
"Ok, ma passo io da te, che mia mamma non sa che ci sei pure tu . . . "
"Va bene . . . Sto in via Flaminia, vicino allo studio dentistico, ti aspetto sulla porta di casa!"
"Ok, a dopo"
"Ciao!"
Esatto, mia mamma non lo sa . . .
E speriamo che non lo venga a sapere.





Vostra,
Hinode.

*Un frullio d'ali, una bianca piuma*

domenica 16 giugno 2013

Hinode - Tra ali e artigli - Sesto capitolo

Ecco qui la sesta parte del racconto della nostra Hinode ^D^
Non mi dilungo di più, ecco a voi :3




Comincio a camminare verso la gelateria, con un leggero venticello che mi solletica la pelle e il caratteristico odore di "adolescente" che mi accompagna appena fuori scuola.
Camminando ininterrottamente verso l'inizio di una risposta.
Incontro Fabio già davanti alla gelateria.
-Ciao Clarissa, come stai?- Lo dice con un tono entusiasta, come un bambino che ha appena trovato l'amichetta. Come se ci conoscessimo da una vita. Come se non sapesse nulla
-Insomma dai . . . Tu?
-Io benone. Vuoi un gelato?- Sì. . .è proprio come se per lui non fosse successo niente. . .
-No, no, grazie.- Non si ricorda minimamente. O non ne vuole parlare . . . Forse.
-Sicura? Guarda che te lo offro io.- Oppure vuole che glielo chieda io.
-No, no. Stai tranquillo.
-Ah, ok, ti offendi se io lo prendo?
-Perché mi dovrei offendere? No, no, vai pure!
Wow. Penso proprio che questa storia della gelateria sia stata tutta una scusa. Tutta una balla per uscire con me. Che meraviglia. Oh, sì, adesso mi sento proprio stupida. Come ho potuto fidarmi di lui?
-Eccomi qui.
E' tornato dal bancone con un cono alla nocciola. Un gigantesco cono alla nocciola. Wow. Che fame.
-Dunque, Clarissa, come va a scuola?
-Non male . . . Apparte in latino tutto bene . . .
-Oh, wow.
-Sì . . . wow . . .
Mi volto un istante verso la via affollata e subito dopo verso di lui. Incrocio i suoi occhi verdi, grandi. Perfetti.  Uno specchio dal quale non riesco a intravedere i suoi di pensieri. Ma solo i miei. Riesco a vedermi attraverso quegli occhi. Uno sguardo di un istante. Uno sguardo che mi fa rabbrividire, che porta una scarica di calore lungo tutto il mio corpo. Devo essere diventata bordò.
-Clarissa?
-Sì?
-Hai ancora intenzione di startene qui impalata a far finta che non sappia niente?
-Sei tu quello che sta facendo finta di essere caduto dalle nuvole.
-Siamo tutti e due.
-Sì . . . forse hai ragione . . .
-Mmh . . .
-Allora . . . Cosa sai?
-Che quel tatuaggio è simbolo del clan degli antinfernali.
-E questo è un bene o un male?
-Boh, dipende come la vuoi vedere.
Vi sembrerà strano. Ma forse preferivo la conversazione di poco prima. Quella finta. Non perché fosse falsa ma perché era normale. Due ragazzi che mangiano il gelato e parlano di cose normali. Magari fosse vero.
-In che senso, scusa?
-Nel senso che sei unica (o quasi) al mondo.
-Wow, allora è un male. Già ci sono questi occhi e questi capelli che mi etichettano come "strana". Perlopiù ora c'è anche questo stracazzo di tatuaggio. Voglio una vita normale. Chiedo troppo?
-Hai ragione. Ti capisco. Anche io ero così prima. Ma ora ho imparato ad accettare il mio destino.
-Lo so, è una vita che accetto il mio destino.
-Mi dispiace.
-Anche a me . . . Hai scoperto altro?
-No.
-Wow. Bellissimo.
-Dai, ora però scaccia questi pensieri e goditi la giornata.
-Ci proverò . . .
-Ascolta, dato che sei così triste e ammareggiata, questa sera c'è l'entrata gratis per le ragazze a La Nuit. Vieni?
-Ci penso . . . Casomai ti chiamo.
-Ok bellissima, a stasera!
-Ciao . . .
Non potevo crederci. Mi ha chiamato bellissima. Incredibile. Lo so, tanti mi chiamano così, e di solito rimango indifferente. Ma adesso . . . Adesso è diverso. Ora sento uno strano senso di felicità, dentro di me.
Sì, finalmente mi sento felice.




Vostra,
Hinode.

*Un frullio d'ali, una bianca piuma*

martedì 11 giugno 2013

Hinode - Tra ali e artigli - Quinto capitolo

Buonsalve angioletti e demoni :3
La nostra Hinode mi ha inviato la quinta parte della sua storiaa ;D
Ecco a voi ^^





Sei ore. Sei LUNGHE ore. Le due interminabili ore di italiano con la professoressa lassativo sembrano non finire mai. 
"Gli avverbi sono . . . " basta. L'avrò studiato più di un milione di volte. Basta. Ci si mette anche la scuola. Non c'è stata giornata più lunga . Non so perché. Se per gli "interessanti argomenti" o per la voglia matta di scoprire cosa mi volesse dire Fabio. A Proposito . Devo ancora leggere la sua lettera. Un biglietto bianco, un foglio a quadretti. C'è scritto "per Clarissa"' con una calligrafia che a malapena posso definire leggibile. 

Cara Clarissa . . .
Ho scoperto qualcosa sul tuo simbolo. In biblioteca c'è scritto qualcosa a proposito del clan dell'antinferno, ma questo clan è scomparso da tempo. Non so bene di cosa si tratti, ma cercherò di scoprirlo.
Ci vediamo oggi in gelateria.
Fabio.

Wow, finalmente ho scoperto qualcosa su di me. Faccio parte di un clan estinto, che meraviglia. Nemmeno nel mondo degli esseri soprannaturali posso essere "normale". 
Suona la campana della terza ora, metto via la lettera in cartella e mi riferisco a Carlo, il mio compagno di banco:
- Mi fai copiare la versione di latino?
- Tieni Chiara.
Non mi piace essere chiamata Chiara. Cosa c'è di simile tra Chiara e Clarissa!? Ma non ho nemmeno il coraggio di ribattere. O almeno il tempo. Le versioni di latino non sono troppo facili da copiare.
Le ore passano, passano, passano. E finalmente arriva il suono dell'ultima campanella. 
Ora sono terrorizzata. Che mi deve dire Fabio, di così importante? 
Ammesso che debba veramente dirmi qualcosa di importante. 
Spero che non sia solo una scusa per uscire con me. Se è una scusa può scordarsi di andare avanti con le MIE ricerche. 



Vostra,
Hinode.

*Un frullio d'ali, una bianca piuma*

mercoledì 5 giugno 2013

Hinode - Tra ali e artigli - Quarto capitolo

Che dire, la nostra Hinode è particolarmente ispirata ultimamente, angioletti miei ;3
Beh, vi lascio al quarto capitolo ;D




Bip bip bip.
La sveglia comincia a fare il suo dovere. Ore 6.30, come normale. Mi faccio una doccia, mi vesto con una maglia e un paio di leggins, faccio la cartella e mi avvio verso la metro. Come di consueto incontro Nikolaevna alla fermata Termini che mi aspetta:
-Amore!- Mi guarda con il suo luccichio negli occhi. -Ciao tesoro, come stai?- Le chiedo, incrociando i suoi abbaglianti occhi azzurri. -Tutto a posto, tu?
-Sì, dai, muoviamoci che altrimenti perdiamo la metro!- le dico con aria frettolosa e con il sorriso sulle labbra. Il sorriso che lei riesce a strapparmi ogni mattina. Non so cosa sia. Se il suo accento, che talvolta risulta buffo, se i suoi capelli liscissimi, leggeri e chiarissimi che volano al passaggio dei treni. Se le sue guance, che col caldo sembrano due grosse ciliege su un manto di neve. O forse semplicemente il suo carattere solare e allegro, che si contrappone perfettamente al mio. Insomma, ci completiamo. 
Prendiamo la metro verso il Colosseo, dove scendiamo e raggiungiamo scuola a piedi. Sbatto contro un ragazzo stranamente familiare. 
-Ops! Scusa, non volevo.
-Fabio!?
-Clarissa!
-Ciao . . .
-Ciao, come stai?
-Bene dai, tu?
Irrompe violentemente Niko:
-E' questo il ragazzo carino di cui mi hai parlato?
-Ehm . . .
-E non me lo presenti!? Bene, vorrà dire che farò da sola, piacere, Nikolaevna!
-Niko cosa?
- N-i-k-o-l-a-e-v-n-a.
-Ah, piacere mio, Fabio. Non sei di qui, vero?
-No. I miei sono russi. Tu invece?
-Italiano D.O.P.
Li lascio parlare, non ho il coraggio di interromperli. Parlano. Parlano. E io li lascio fare. Non ho voglia di immischiarmi nei loro discorsi. Se c'è una cosa che ho sempre invidiato a Niko, è il suo carisma. Beata lei. 
-Dov'è Clarissa?
-Non lo so, era con te prima che venissi a presentarmi . . .
-Ah, eccola là.
-CLARISSA!
Niko caccia un urlo fortissimo, tutti si girano a guardarla. Io per un secondo tento di scomparire nel mio nulla, ma è inutile, troppa gente che si gira. L'unica soluzione è raggiungerla a testa bassa. 
-Dimmi Niko.
-No, niente, è che non ti vedevamo più!
-Ah, ok . . .
Mi tiro su lo zaino e per sbaglio tiro su la manica.
-Cos'è quello!?
-C . . . cosa!?
-Quello! Non fare la scema, ti sei fatta un tatuaggio!?
-S-s-sì, beh, no, insomma . . .
-Fammelo vedere, immediatamente!
Mi tiro su la manica e le mostro il mio orribile acchiappasogni. Orribile a parer mio. In base alla sua reazione, penso che lei ne fosse pienamente entusiasta.
-Wow! Ma come hai fatto!? Ti sei fatta fare il permesso dai genitori?
-Sì, in teoria . . .
-Ma i tuoi lo sanno vero?
-C-c-certo.
-Mmh, dimmi la verità!
Cerco di cambiare argomento e mi rivolgo a Fabio che era rimasto a guardarci come un allocco.
-Ehi, ma tu vieni a scuola qui?
-Si, si . . .
-Da quando?
-Da dicembre.
-Wow, prima dove stavi?
-A Firenze, in un altro scientifico. 
-Ah, ok. 
-Senti, ti va di venire a prendere un gelato oggi?
Mi viene vicino, mi mette una mano dietro la schiena. Non è un gesto d'affetto. Ma vuole darmi qualcosa. Gli sfioro una mano e prendo un biglietto. 
-Ok, facciamo dopo scuola allora?
-Certo, certo!
-Ok, a dopo!
Suona la campanella e mi preparo alle 6 ore di terrore che mi aspettavano la dentro.
 
 
 
 
Vostra,
Hinode.
 
*Un frullio d'ali, una bianca piuma* 

martedì 4 giugno 2013

Hinode - Tra ali e artigli - Terzo capitolo

Buonsalve gente ;3
Ecco qui la terza parte del racconto della nostra Hinodeeee *^*



Mi avvio verso casa. La strada è sempre quella. Giù per via Francesco Crispi, fino a Via del Babuino, svolta a viale fontanella, Via Adelaide e guarda a destra. Un piccolo buco nel centro città. Salgo le scale, saluto mamma, mi chiudo in camera. Mi tolgo i vestiti sudici per la sudata. C'è un sole che spacca le pietre.
Mi guardo allo specchio. Una ragazza bassa, scheletrica, insignificante. Lunghi capelli rossi, grandi occhi rosa. Non sto scherzando. Sì, sono rosa. Carnagione cadaverica e lentiggini manco a pagarle. Zigomi sporgenti, labbra a cuore, fossette che spuntano nei miei radi sorrisi. Viso a punta, naso all'insù. Collo magrissimo. Seno meno di zero. Una prima scarsa. Gambe corte, busto corto. Arrivo a malapena al metro e cinquanta. Si, sono nana. Molto nana. Ma non mi dispiace il mio "essere piccola" anzi. A volte risulta molto utile. Sgattaiolare via nel mio nulla. E sparire. Insomma. A volte quelli chiamati difetti possono risultare utili. Un'altra cosa positiva è che è quasi impossibile che io trovi un ragazzo più basso di me.
Mi metto un paio di leggins e una maglietta pescati a caso. Mi corico sul letto incollata al computer e cerco su google la parola che odio di più al mondo in questo momento: Arpia.
Leggo qualche frase su Wikipedia

Le arpie sono citate nell'Odissea di Omero (libro XX): in una preghiera ad Artemide Penelope ne parla come di procelle e ricorda che rapirono le figlie di Pandareo per asservirle alle Erinni. Esiodo parla di due arpie, Aello e Ocipete, figlie di Taumante ed Elettra; di esse dice che avessero una magnifica capigliatura e che fossero potenti nel volo.
Nelle Argonautiche di Apollonio Rodio (libro III) le arpie, per ordine di Hera, perseguitano il re e indovino cieco Fineo, portandogli via le pietanze dalla tavola e sporcandogliela.

Non c'è scritto bene cosa sono, come si manifestino.
Squilla il telefono.
-Pronto?
-Clarissa?
-Nikolaevna!
-Ciao tesoro, come stai?
-Insomma, tu?
-Io bene dai . . . Perché insomma?
-Mah, lascia stare.
-No dai . . . Dimmi.
-Ho conosciuto un ragazzo carino.
-E ci stai male!?
-Non è per quello. E' che . . .
-Ok. Non ne vuoi parlare, ho capito.
-Ecco. Ora scusa ma devo studiare, ci sentiamo dopo.
-Ciao tesoro.
Riattacco.
Cerco degli acchiappasogni. Apparte quello di Miley Cyrus non c'è niente.
Spengo. Finisco i compiti e faccio i miei doveri. Rimango perennemente chiusa in camera.
Doccia. Pigiama, e a letto.
Confusione in testa. Troppa.



Vostra,
Hinode.

*Un frullio d'ali, una bianca piuma*