So che eravate impazienti di vedere la nostra Lyka all'opera :D
Beh, ecco quà il suo primo racconto!! *w*
Leggete, e diteci che ne pensate! :D
DARK ANGELS
Stava sdraiata
languidamente lungo il marciapiede solitario, le ombre dei
grattacieli poco
illuminati che ricadevano a terra.
I relitti naufragati dei
ricordi dentro di lei scandivano, ora dopo ora, i momenti della
giornata vissuta.
C’era stato, di mattina,
un litigio a scuola.
Nel pomeriggio una
diaspora coi vicini, e la sera, il verdetto di sfratto dal suo
padrone di casa.
Adesso la notte non
passava mai.
Era strano, come
d’improvviso cambiano le persone.
Non riconosceva più sua
madre. Non riconosceva più suo padre, né suo fratello. Non
riconosceva più nemmeno i suoi amici. E, soprattutto, non
riconosceva se stessa.
Erano tutti troppo, troppo
distanti da lei e dalla sua immagine di “vita perfetta”.
Ai fatti quotidiani c’era
ormai passata sopra, ma gli sprazzi di memoria ancora la investivano
come vento gelido.
Vedeva, in un passato, sua
madre che camminava verso di lei, inondata dai raggi splendenti del
sole. La stava chiamando dolcemente, con quella voce un po’
bambina.
Le chiedeva se le andava
il gelato a merenda.
E sentiva, la risposta
incerta di bambina, che gaiamente proclamava un forte “Sì”.
Nell’aria ronzava il
suono di un disco un po’ inceppato dal tempo.
Quella canzone…oddio,
com’è che si chiamava?...
“…Ogni notte passa
e getta un fiore a
qualche porta,
rosso come il sangue
del suo cuore di una
volta.
Poi galoppa via fino
all’inganno dell’aurora,
dove qualche gaucho
giura di sentirlo
ancora…”
NO. Era un disco ormai
rotto, un disco spezzato quello.
Il disco della sua vita,
spezzata come fosse ramoscello.
Non sarebbe più stata
integra.
Ma ancora c’era
speranza.
Quella notte, era speciale
per lei.
Nell’aria tutt’intorno
un profumo d’estate aleggiava, insieme a voci allegre, suoni.
Un cordone infinito di
sensazioni che la invadeva.
Proclamava pace, quella
mai avuta.
Sì, era speciale quella
notte.
- - -
Il vampiro si staccò
soddisfatto dal corpo ancora tiepido della ragazza, gettandola
disinteressato per terra. Non era male il suo sangue, anche se
stuccava un po’ per via del sapore dolciastro dell’alcool.
Si mise a sghignazzare
ripensando ad un’ora prima, quando la ragazza le si era seduta
accanto nel locale fumoso, supplicandolo di offrirle
“Un sollievo dalle sue
brutte giornate”.
Alcool, naturalmente.
Lui le aveva offerto le
marche più prestigiose di superalcolici per un’ora, e l’altra se
li era scolati tutti senza fiatare.
<< Tanto paghi tu >>
gli diceva di tanto in tanto.
Lui ne era rimasto
affascinato. Era una ragazza molto carina, begli occhi, bella faccia,
ma non era questo che gli premeva. Era il fatto che lui desiderasse a
tutti i costi di instaurare con lei un rapporto umano, di parlarle,
di spigarle chi era in realtà
“Sono un vampiro.”
e di sentirsi dire
“Non m’importa.”
Che lei capisse. Ma non
c’era modo di raccontarle la verità. Non poteva.
Anche se a malincuore,
appena ne ebbe l’occasione, l’aggredì, nel vicolo buio adiacente
al locale, suggendone fino a poco prima la morte, la linfa vitale.
Così, mentre la guardava
agonizzare in quel luogo fetido, la sua voce interiore diceva:
“Sarà pure brutto
uccidere, ma oggi hai visto un po’ di vita. Un
po’ di sole”.
Annuì tra se e se, mentre
ripensava alla visione avuta attraverso il sangue.
Il giardino, il
sole…calore umano.
Un sorriso triste invase
il suo volto mentre guardava l’ultimo luccichio di vita, spegnersi
definitivamente negli occhi della ragazza.
<<
Non c’è luce infondo al tunnel. Tutt’al più un po’ di
rimpianto. >>
Vostra,
Lyka.
Brava, Lyka. La storia sembra interessante, non vedo l'ora di leggere il seguito!
RispondiEliminaBravissimaaaaaaaaa!!!!!!
RispondiEliminasupermarty20
Ma io vi adoro xD *W* grazie mille! :°°3
RispondiEliminaprego =3 è tutta opera tua!!!!!super brava!!
RispondiEliminasupermarty20