mercoledì 24 aprile 2013

Just a short Story - Run Away

Rieccomi con le Just a short Story ;D
*Mamma, quanti post oggi (*O*) Sono sorpresa anche io :'3*




Adrenalina.
Ansia.
Paura oppressione peso terrore sfinimento MORTE!

Questo veniva in mente a Jenny mentre percorreva le strade buie, la sera, per tornare a casa.

Si metteva a correre.

Prima piano.
Più veloce.
Sempre più veloce.

Poi correva, correva come più poteva.

L'aria fredda che le pungeva il viso.
Il vento gelato.
Le gambe e i piedi che le facevano male.

Scappava.

Scappava da un nemico invisibile.

Ma lei sapeva, lei sapeva che c'era, era lì, la seguiva, non la lasciava mai sola.

Aspettava la sera, quando tutto il mondo era addormentato, per uscire allo scoperto.
Quando lei tornava a casa.

SOLA.

"Sono sola. Non c'è nessuno con me. Cosa succederà? Se questa volta mi prende, cosa farò? Non posso fuggire per sempre. Prima o poi mi prenderà, per me sarà la fine . . . che ne farà di me quando mi prenderà? Sono sola, dannazione. Non ci sono altri modi per tornare a casa. Ho tentato. Troppo. Troppe volte, ma lui era lì, mi seguiva, era dietro di me . . . Lui non mi lascia mai sola. Ma è proprio lui che dovrebbe. Se non ci fosse . . . No. E' impossibile. Lui c'è da quando ho memoria. Al calar del sole arriva, tenta di avvinghiarsi a me, io mi scuoto, scappo, ma lui continua a seguirmi, mi viene dietro, non mi lascia scappare. Io corro, corro con tutto il fiato che posso, ma è tutto inutile. Lui si avvicina sempre di più, mi opprime solo pensare alla sua presenza dietro di me. Attorno a me."

Correva.
Fino allo sfinimento.

Poi arrivava.
A casa.
Si chiudeva la porta alle spalle, le mani tremanti.
Accendeva la luce della sua camera.
Chiudeva la porta a chiave.
Infilava le cuffie.
Faceva partire la musica.
E poi . . .
Poi si lasciava abbracciare dalle note, dalla voce.

Finalmente.

A casa.





Spero vi piaccia ^^

Vostra,
Destiny.

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