Capitolo 11 gente ;3
Entro in casa, mia mamma è sul divano del soggiorno che mi aspetta, con una faccia che non promette nulla di buono.
-Ti rendi conto di che ore sono, Clarissa De Santis?- Bene, ecco
l'ulteriore conferma che sono nei guai. Mi ha chiamato per cognome.
Cavolo . . .
-Scusa mamma . . .
-Scusa un corno! Adesso starai in casa fino a tempo stabilitosi!
-Ma, ma . . .
-E non fare storie! Ora fila a letto!
Mi avvio verso la mia camera, sperando che domani arrivi presto per cancellare questo orribile "finale di giornata".
Eccomi, adesso sono in metro, aspettando la mia fermata.
Niko è qui accanto a me, che cerca di estrapolarmi qualche informazioni
riguardo la mia faccia poco promettente. Ma no. Non le dico niente,
nulla.
Scuola, le sei ore passano lente, interminabili.
Poi torno a casa. Dove rimmarrò per la prossima settimana.
Prendo il telefono, scrivo un messaggio a Fabio:
"Ehy, per caso hai skype? Ti devo parlare . . . "
"E' per ieri sera?"
"Sì . . . "
"Non c'è bisogno di parlare, è stato uno sbaglio, scusami."
Un tonfo al cuore. Le lacrime che mi arrivano agli occhi. Il mio viso
che si incupisce ancora di più, la consapevolezza che quello che provi
per qualcuno non è ricambiato.
Piango, piango, piango fortissimo. Perché tutto quello che ho, o meglio
che avevo adesso è frantumato. L'unica persona che mi capiva fino in
fondo. Non l'ho persa, ma ho bruciato un legame che potrebbe essere
stato fortissimo. Invece no.
Comincio a cercare dentro di me una qualunque scusa mi sia utile per
rivederlo. Qualsiasi cosa. Pur di poter parlare con lui, e chiarire
questa enorme confusione. Perché io ci spero ancora. Ecco! Idea!
"Ascolta, la prossima luna piena è tra due giorni, e tu mi hai detto che avrei dovuto aspettarla . . . Che faccio?"
"Ci troviamo in piazza di Spagna, nel vicoletto che ti ho indicato alle 21.00"
Sì, sì, sì! Finalmente posso rivederlo! E parlargli faccia a faccia di questa situazione . . .
"Ok, grazie, ciao :)"
"Ciao :)"
Dunque, ora bisogna solo aspettare . . .
Qualcosa mi dice che questa attesa sarà a dir poco straziante . . .
Vostra,
Hinode.
*Un frullio d'ali, una bianca piuma*
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